Sta facendo scalpore la notizia
che "Papa" Francesco, in diretta streaming, il 27 Marzo concederà
l'indulgenza plenaria. Vediamo la nota
della Santa Sede:
"....in questo tempo di
emergenza per l’umanità il Santo Padre Francesco - spiega il portavoce Matteo
Bruni in una nota - invita i cattolici di tutto il mondo a unirsi
spiritualmente in preghiera con lui il prossimo venerdì 27 marzo alle ore
18" trasmessa dai media vaticani e in streaming sul web." La
preghiera si concluderà con la Benedizione eucaristica che sarà impartita Urbi
et orbi e a tutti coloro che si uniranno spiritualmente a questo momento di
preghiera tramite i media sarà concessa l’indulgenza plenaria secondo le
condizioni previste dal recente decreto della Penitenzieria Apostolica"
Questo è già il terzo, in ordine
di tempo, "fatto religioso" compiuto da questo Papa che incarna eco proveniente dal Medioevo e
sostanzialmente dissonante dalla figura fino ad oggi incarnata da Bergoglio. Una figura quasi del buon nonno
della porta accanto, dedito a dispensare buoni consigli (in genere politici e
sociali e raramente spirituali) e di cui ricordiamo il suo, contrario ad ogni
forma e sostanza, irrituale insediamento o intronizzazione. Viene da chiedersi
come mai nel giro di pochi giorni Papa Francesco abbia prima pregato fuori
dalle mura di San Pietro, compiendo nei fatti una sorta di processione
espiativa, chiesto ai fedeli di usare violenza a Dio nella preghiera (a
scuoterlo quindi dal suo distacco nei confronti del popolo) ed infine questo
atto (non tradizionale nella forma). Lascio ad ognuno maturare le proprie
riflessioni.
Tornando all'indulgenza plenaria,
cerchiamo di capirne senso e sostanza.
In parole semplici l'indulgenza
plenaria è la piena remissione del castigo terreno, che l'uomo attrae su di se
per non aver rispettato, con colpa e perseverando, la legge divina. Il peccato
nella teologia cattolica, fortificato e
radicato con il vizio, produce due risultati: il primo è il distacco dell'uomo
da Dio e il secondo è la pena/castigo terreno. Questa impostazione è
direttamente permutata dalla tradizione ebraica ed è riscontrabile nella stessa
strutturazione del Salterio. Dove notiamo il diverso peso che assumono i
peccati commessi per ignoranza o necessità, rispetto alla trasgressione
volontaria della legge divina e il conseguente castigo. Il quale interviene in guisa del tempo divino
ed irrompe sul piano e nel tempo dell'uomo quasi accidentalmente, scuotendo fin
nelle radici corpi, menti ed anime. Nei Salmi il termine del castigo, dei suoi
effetti terreni, è supportato dalla "lamentazione" individuale e/o
collettiva. In tale ottica è da leggersi l'"indulgenza plenaria" e la
richiesta di preghiera corale da parte del Papa.
Ma in virtù di cosa la Chiesa può
o potrebbe dispensare indulgenza (parziale o plenaria)? La risposta è in forza
del deposito misericordioso degli atti di sacrificio di Gesù, di Maria, dei
Martiri e dei Santi. Questo deposito può
essere visto come la sommatoria dei sacrifici compiuti da tutta la cristianità
a favore dell'umanità intesa come organismo che si estende nel presente, nel
passato e nel futuro.
Vi sono dei requisiti per
ottenere l'indulgenza plenaria. Essi sono:
Per ottenere le indulgenze il
fedele deve essere:
1. battezzato, poiché l’atto di giurisdizione
delle indulgenze può essere esercitato solo su chi appartiene al Corpo mistico
di Cristo, che è la Chiesa;
2. non scomunicato, in quanto se lo
fosse non potrebbe partecipare né alle indulgenze né alle pubbliche preghiere
della Chiesa;
3. in stato di grazia, perché il
debito della pena temporale si può cancellare dopo la cancellazione della colpa
e della pena eterna per mezzo della confessione sacramentale;
4. intenzionato ad ottenere
l’indulgenza, poiché il beneficio non può essere concesso a chi non lo vuole.
Da cui è evidente, e vorrei
fugare ancora questo dubbio etimologico, che plenaria non si riferisce al
"pianeta", come erroneamente inteso da molto, bensì si riferisce ai
cattolici. Altre affermazioni, in virtù della stessa docetica cattolica, sono
false o errate anche se provengono da figure apicali della medesima. Inoltre mi chiedo essendo sospeso ogni forma collettiva e pubblica del culto, chi sarà fra i cattolici conforme a quanto richiesto al punto 3?
A chiarificazione riporto alcuni
estratti attorno all'indulgenza plenaria.
"L’indulgenza è parziale o
plenaria a seconda che liberi in parte, o in tutto, dalla pena temporale dovuta
ai peccati" (Paolo VI, Costituzione Apostolica Indulgentiarum doctrina,
1967).
"La Chiesa, avendo ricevuto
da Cristo il potere di perdonare in suo nome, è nel mondo la presenza viva
dell’amore di Dio che si china su ogni umana debolezza per accoglierla
nell’abbraccio della sua misericordia. È precisamente attraverso il ministero
della sua Chiesa che Dio espande nel mondo la sua misericordia mediante quel
prezioso dono che, con nome antichissimo, è chiamato indulgenza" (Giovanni
Paolo II, Incarnationis mysterium, Bolla di indizione dell’Anno Santo, 1998).
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