giovedì 21 maggio 2020

“Uomo conosci te stesso” (Uomo Ente Magico - un percorso di risveglio interiore) -1 -



Uomo conosci te stesso è un precetto che ha valore dinamico, è una tensione verso un obiettivo, ed implicitamente indica che l'uomo nella condizione di stato in cui si trova è ignorante.

Ma ignorante di cosa? Ovviamente di se stesso e tale ignoranza suprema genera una moltitudine di ulteriori menzogne.



La prima di esse è che l'uomo presuppone di conoscersi, mentre in realtà la sua sicumera si arresta a manifestazioni del proprio caduco essere. L’uomo coglie al massimo delle apparenze grossolane quali l’erudizione, la materialità e l’emotività. Fermandosi ad esse ritiene di conoscersi, mentre in realtà confonde i sintomi del proprio essere e con la sostanza del proprio essere.


La seconda menzogna è la supposizione sulle cose di questo mondo. Ovviamente essendo incerta l'unità di misura e di raffronto, l’uomo stesso, lo sono pure i pesi e le misure che attribuiamo al mondo circostante. L'ignoranza è un'ombra che avvolge le cose tutte e che non ci permette di comprenderne il contenuto e la forma. Come le ombre mutano continuamente, così muta continuamente l'opinione dell'uomo su se stesso e gli altri.



Ecco perché è assolutamente necessario abbandonare ogni falsa certezza, ogni sicumera, ogni presunzione, ogni giustificazione su noi stessi e trovare iniziale cammino da l'unica certezza di cui disponiamo: SIAMO IGNORANTI.



L'uomo è profondamente ignorante su stesso ed è profondamente ignorante sulle cose tutte. L'unico modo per affrancarci da questa condizione è la laboriosa opera interiore, la quale è alla portata di ogni uomo e non necessità di strumenti sofisticati o di particolari iniziazioni. 



L'unico presupposto necessario ed indispensabile è la volontà di iniziare un processo di auto-conoscenza. 






Torniamo adesso alle due grandi menzogne (l'uomo che crede di conoscersi e l'uomo che crede di conoscere le cose di questo mondo) e proponiamo due semplici esercizi di riflessione:


1. Esercizio: "La Menzogna sul conoscere noi stessi". Compiuta un'azione, tracciato un qualsiasi gesto quotidiano, proferita una parola o disegnato un pensiero chiedersi: "Chi o quale parte di me ha compiuto ciò?".


-  porre in dubbio l'unicità volitiva del nostro agire e del nostro pensare, aprirà indubbi spazi di riflessione e di reale conoscenza -


2. Esercizio: "La Menzogna sulle cose di questo mondo". Mentre utilizziamo gli strumenti della vita quotidiana, ci adoperiamo nel lavoro oppure elaboriamo dei pensieri e delle riflessioni in merito alle informazioni che recepiamo dal mondo circostante chiediamoci: "Qual è la mia conoscenza dell'argomento trattato? Conosco la fonte delle informazioni di cui mi avvalgo? So il funzionamento di questo strumento? Conosco la storia di questo luogo?"


- tale procedere ci permetterà di comprendere come la molteplicità delle nostre asserzioni, altro non sono che supposizioni; e sarà da sprone per procedere verso delle verità maggiormente tangibili -


per maggiori informazioni: uomoentemagico@gmail.com

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