mercoledì 7 ottobre 2020

"L'Arte di Conoscere Se Stessi"

 

"L'Arte di Conoscere Se Stessi", da me curato, è un testo fondamentale per lo studioso e il praticante. Per lo studioso in quanto pone in luce un lavoro che non tratta di piatta morale calvinista, ma che si interroga attorno alla natura del pensiero, della materia e del percorso di perfezionamento dell'uomo. Per il fratello martinista in quanto Jacques Abbadie e in particolare questo libro sono stati gli "autentici" ispiratori dell'opera di Louis Claude de Saint-Martin. E' infatti dal rigoroso metodo proposto da questo testo, che il "Filosofo Incognito" ha tratto quel lume che lo ha condotto ad indagare il rapporto fra l'uomo e il divino. 

Personalmente, e scusate questa nota, trovo il libro profondamente moderno (seppur la forma arcaica dei suoi passi), in quanto tratta di un argomento caro al vero argonauta dello spirito, un argomento assolutamente imprescindibile: l'autosservazione, il lavoro sui nostri tratti psicologici e comportamentali non solamente irredenti, ma conflittuali con la nostra aspirazione di elevazione. 

Profonda la dissertazione iniziale fra regno della materia, regno animale e regno umano; così come il dialogo attorno alla purezza del pensiero. Da tale snodarsi si giunge a pratica azione di lavoro interiore, che amo ricordare (oltre gli sterili rituali, che tanto abbacinano certe menti suggestionabili) è l'autentico cardine di tutto il lavoro spirituale.

Vorrei ringraziare il fraterno amico Mauro Cerulli per la sua paziente e volonterosa opera di traduzione. Un testo (pubblicato agli inizi del 1600) che presenta delle difficoltà non secondarie, in quanto forma, stilemi e sostanza della lingua sono ben lontani da quelli del francese contemporaneo. 

Al contempo ringrazio l'amico Rocco Fontana per aver supportato il di-svelamento di questa gemma dimenticata. 

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martedì 6 ottobre 2020

DIALOGHI LUNGO LA CONOSCENZA INTERIORE

 

FUOCOSACRO

"Frammenti Gnostici" e gli altri Dialoghi desiderano essere un ciclo di incontri divulgativi, ma al contempo basati sul rigore della storia e della filosofia. Non desiderosa, quindi, di lasciare spazio alcune a fantasiose ricostruzioni, a moderne riletture in chiave psicanalitica o alla triste esaltazione per menti deboli.

Semplicemente si desidera proporre, al moderno appassionato di questa antica filosofia dell'uomo e dello spirito, quello che lo Gnosticismo rappresenta nella sua essenza, senza fronzoli ma con rigorosa lettura.

Seppure è indubbio che oggi è possibile reperire ottime traduzioni delle fonti primarie dello gnosticismo e buoni saggi che ne approfondiscono temi e concetti, è altrettanto indubbio che sembra ancora sussistere una sorta di confusione attorno alla sua essenza e ai moderni costrutti che ad esso si richiamano. Confusione che impedisce di comprendere gli esili punti di continuità e le robuste fratture che interessano le relazioni fra questi diversi fenomeni umani. I punti di contatto sono spesso sicuramente rappresentati, nel lessico della Chiesa Gnostica e del Neognosticismo, da una riproposizione di parole, di estrapolazioni rituali e di rivisitazioni dei miti che hanno drappeggiato la ricca articolazione narrativa e filosofica dello gnosticismo.  Le fratture, che come vedremo risultano essere insanabili,  concernono l’assenza dai sistemi neognostici moderni di quel peculiare anelito verso “l’eterno ritorno” che contraddistingue invece lo gnostico e che si estrinseca nella sua estraneità psicologica e spirituale  alle cose di questo mondo, giungendo a considerare quest’ultimo come una perniciosa creazione di un Dio Minore, scevro di ogni benevola inclinazione nei confronti dell’uomo-gnostico.  Solamente nella Gnosi, che è veicolo e forma di redenzione-salvezza, l’uomo gnostico trova quella fulminea rottura del proprio piano coscienziale e con esso del continuo spazio-temporale a cui è relegato dal Demiurgo e dai suoi Arconti. Come vedremo nel prosieguo del testo, la Gnosi assume all'interno delle varie scuole e tradizioni in cui lo gnosticismo si è articolato, il ruolo di veicolo di liberazione dalla prigionia della carne, delle emozioni e dal falso percepito delle cose tutte e delle relazioni fra esse sussistenti; essa è una “singolarità” che irrompe nello gnostico dalle sue profondità generando un’onda dalla forza trasmutante.  Altrettanto non può certamente dirsi della Chiesa Gnostica e del Neognosticismo.

Sarà anche gettata luce attorno al movimento esoterico ed iniziatico occidentale, con particolare attenzione egli influssi esercitati sul medesimo da parte dello Gnosticismo. Particolare attenzione sarà rivolta anche al momento della vera chiarificazione che può scaturire solamente dalla pratica: in quanto la vera sintesi è a posteriori della pratica e giammai a priori.


ELENCO DELLE CONFERENZE




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