domenica 31 maggio 2020

"Corre di più uno zoppo, di chi non ha voglia"


“L'uomo che può, agisce; l'uomo che non può, insegna.”
GEORGE BERNARD SHAW

26 dicembre 2019, ricordo ancora quell'escursione sui Monti Pisani. Un anello non molto impegnativo -  da “Prato a Ceragiola” (Buti) al monastero di San Michele alla verruca – immerso nei paesaggi del subappennino toscano. 

Di buona mattina - durante la fase iniziale dell'escursione - incontrai un altro viandante e, come si usa fra solitari, ci salutiamo e proseguiamo nei nostri opponenti tracciati: lui prese a monte e io declinai a valle dell'anello 00. Le silenti ore erano trascorse, quando, per magica sincronia, ci ritrovammo esattamente, lo scarto era minimo, nel luogo del primo saluto. Il fato, il caso esiste solamente per lo stolto, così aveva preordinato e adeguandoci ad esso decidemmo di donarci- vuoi per tirare il fiato  e vuoi per il gusto di farlo fra uomini liberi dalla tirannia del tempo – compagnia e impressioni di escursioni passate.

Sorridente, e in quella confidenza che si usa fra sconosciuti, mi pose il suo bastone da montagna: un legno modellato nell'altezza e nella forma a lui utili. Su di esso vi erano incise, si era premunito di dirmi, delle massime che aveva tratto dalla vita montana. Una, fra le molte, mi ha porto raccontandomi l'aneddoto raccolto oltre quelle scarne parole.

Un giorno ero in montagna, con due miei cari amici che fra loro non si conoscevano. Il primo era una persona con una gamba "strusciata" (che per i non toscani, mi spiace per voi, significa offesa, zoppa), e quando camminava mandava i piedi a "farciola" (il movimento dei piedi che disegna lo spicchio della falce). L'altro mio amico, un uomo di città poco avvezzo a sudare, vedendolo camminare, lo apostrofò dicendogli: "Oh ma dove credi di andare? siamo in montagna". L'altro per niente scomposto o sofferente rispose: "corre più uno zoppo, di chi non ha voglia".



Ringrazio il fato per questo insegnamento, che prontamente rivolgo a tutti coloro che passivi, inerti e mormoranti si lamentano (pingui del loro ego e della loro carne) di non aver mai incontrato il maestro, di non aver mai avuto occasione per porsi alla prova. Purtroppo senza fatica, senza donarci occasioni di misura, niente otterremo. Così agendo vivremo nell'attesa dell’elemosina altrui, racchiusi fra le nostre frustrazioni, i nostri patemi e le nostre speranze: nessun viaggio, ivi compreso quello dell’anima, ha mai avuto inizio e fine al chiuso di una stanza. Ecco quindi l’estrema necessità di uscire dalla nostra confortevole dimensione sociale, dalle ipocrite cortesie e dalla compagnia di deboli e pavidi. E' impellente valutare noi stessi lungo la prova e porre un passo davanti all’altro: solo così sarà possibile conquistare la vetta. Ma tutto ciò è condizionato dall'abbattere la nostra cattiva volontà, dal non prestare ascolto alla cantilena della mente e a vincere ogni resistenza. 

"Corre di più uno zoppo, di chi non ha voglia"

giovedì 28 maggio 2020

SUL TIPO DI CONOSCENZA GNOSTICA (SECONDA PARTE)



Così Hans Jonas nel suo libro “LO GNOSTICISMO” descrive questa forza che è la Gnosi: "l'evento umano individuale della conoscenza pneumatica è l'in­verso equivalente dell'evento precosmico universale dell'ignoranza di­vina, e nel suo effetto redentivo è dello stesso ordine ontologico. L'attualizzazione della conoscenza nella persona è nello stesso tempo un atto che si ripercuote nel fondamento generale dell'essere."


La materia, lo spazio ed il tempo sono illusioni accidentali, frutto dell’incapacità dell’uomo di percepire la verità e l’orribile inganno del Demiurgo e degli Arconti. Cogliere la conoscenza redentrice assume, all’interno del paradigma gnostico, al contempo valore di singolarità e di evento escatologico. Singolarità perché essa è evento eccezionale, che piega il procedere e l’organizzarsi del tempo e dello spazio così come preposto dal Demiurgo e dagli Arconti. Evento escatologico in quanto il destino ultimo dell’uomo gnostico coincide con il destino ultimo della manifestazione.
In tal modo viene descritta la fine di questa manifestazione in un testo ascrivibile alla scuola gnostica alessandrina:

(7)..la materia sarà distrutta, oppure no? Il Salvatore disse: “Tutte le nature, tutte le formazioni, tutte le creazioni sussistono l’una nell’altra e l’una con l’altra, e saranno nuovamente dissolte nelle proprie radici. Poiché la natura della materia si dissolve soltanto nelle (radici) della sua natura. Chi ha orecchie da intendere, intenda”. (Vangelo di Maria)

È questa una profonda riflessione che sembrerebbe frutto di qualche ardita filosofia orientale, ma che invece si è sviluppata nei primi secoli dell’era cristiana nel bacino del mediterraneo; una visione che rimanda alla creazione ipostatica[1] tanto cara alle scuole cabalistiche più raffinate, le quali sono in profondo debito con lo gnosticismo alessandrino. Inoltre suggerisce che per nature diverse sussistano delle radici diverse, a sottolineare come in questa manifestazione, e nelle altre suggerite, i vari attori e convenuti non trovino generazione/creazione/emanazione da un comune Essere.


Riassumendo lo Gnosticismo, nelle sue varie articolazioni docetiche e strutturali, propone una Gnosi che non è formale o dialettica o razionale, ma che si pone come unico veicolo di redenzione e di salvezza. Essa è rivolta al singolo uomo, e solamente attraverso la propria ricerca e le proprie qualità spirituali può conseguirla. L’uomo che comprende in se la Conoscenza si pone automaticamente oltre l'ordinamento delle leggi naturali, dei cicli del tempo, dei pesi e delle misure che regolano e compongono l'universo espressione del demiurgo, e a cui tutte le cose sono assoggettate[2]. Questa Gnosi non solo è particolare, come abbiamo visto, per gli effetti che estrinseca, ma lo è anche per il processo gnoseologico che conduce ad essa. Il quale si dipana da alcune considerazioni iniziali quali: la creazione è malevola ed illusoria in quanto è espressione di un Dio Minore; l’uomo gnostico trova punto di origine e punto di ritorno in un piano spirituale completamente altro rispetto a questo piano manifestativo.
Sono questi gli elementi che caratterizzano quel particolare tipo di Conoscenza incarnata nello gnosticismo, e che determinano l’assoluta divergenza di questo movimento filosofico/misterico/spirituale da ogni altro fino a quel momento apparso.
Le varie strutture gnostiche di oriente e di occidente hanno incarnato in modo difforme questo insegnamento, ed in modo difforme lo hanno trasmesso ai propri iniziati; esse si sono rivestite della forma di scuole filosofiche, comunità iniziatiche e religioni assumendo i tratti caratteristici della cultura in cui si andavano ad innestare.

Fra esse vi era chi proponeva una sorta di estasi filosofica, chi una condizione di rifiuto per le regole sociali e morali, e chi ardite letture in chiave magico sessuale delle scritture sapienziali del mondo antico. Erano però tutte accomunate da una ricca mitologia che proponeva una narrazione ed una lettura di non facile comprensione per colui che era profano alla peculiare visione del mondo che lo gnosticismo incarnava.
È attraverso questa raffinata ed imponente simbologia, raccolta fra le pieghe degli affreschi cosmogonici, che l’adepto sprofondava negli abissi della densa carnalità e della caotica psiche, per riemergere fra le vette del puro spirito.

A coloro che potrebbero obiettare che siffatta visione sia elitaria, riservata ad un nucleo di individui che dall'alta opinione di se stessi, mi permetto di offrire alcune riflessioni. La semplice osservazione della natura composita natura umana ci conduce a ritenere che non tutti gli uomini detengono eguale predisposizione verso il "sacro", al contempo non esiste una contrapposizione fra fede e conoscenza, essendo la prima (il credere in qualcosa di sovrumano) momento necessario ed indispensabile per il movimento di pura conoscenza di tale "oggetto". Al contempo coloro che sostengono la particolarità di tale rivelazione, tendono a dimenticare come all'interno della stessa narrazione canonica cattolica vi sia la presenza di molteplici "doni" dello Spirito Santo (terza persona che rappresenta il movimento del Logos, dall'Alto verso il Basso) riservati a pochi o a singolo individuo.

In estrema ed ultima analisi è possibile affermare che nello Gnosticismo Storico, la conoscenza rappresenta la "soluzione" all'eterna questione dell'uomo: "perchè il male, e perchè il sommo di tutti i mali: la morte". A cui le scuole alessandrine diedero come risposta non tanto la disubbidienza ad un precetto divino, quanto piuttosto il deterioramento della assoluto coscienza dell'essere, nella particolare (in)coscienza dell'ente.





[1] IPOSTASI (gr. ὑπόστασις, da ὑπό "sotto" e ἵστημι "sto"). La sostanza di ciò che è inferiore, è infusa da ciò che è Superiore.
[2] «egli (Demiurgo) volle prendere possesso (controllo) delle loro facoltà di pensiero... Egli prese una decisione con le sue potenze: fecero venire all'essere il Fato, e per mezzo di misura, periodi e tempi incatenarono gli dèi dei cieli [pianeti e stelle], gli angeli, i demoni e gli uomini, affinché tutto fosse posto sotto il suo legame ed esso [Fato] fosse il signore sopra tutti loro: un piano diabolico e perverso!».

lunedì 25 maggio 2020

Percorso di Risveglio Interiore - Uomo Ente Magico -



Carissimo amico, vorrei offrire tramite questa pagina un utile momento di riflessione e di laboriosa opera lungo la via individuale del risveglio interiore. Desidero tenermi ben lontano da roboanti parole, da astrusi concetti e da lontane trame filosofiche, non perché essi siano "inutili o dannosi" ma solamente in cagione della volontà di dare vita ad un momento di esclusiva pratica. La quale vuole essere capace di condurre l'argonauta dello spirito a cogliere delle piccole verità su se stesso e l'insieme di agiti e meccanismi che lo determinano nel relazionarsi a se stesso e alle cose tutte.

Il viatico verso la Gnosi, questa conoscenza profonda che è veicolo e forma di salvezza, è costellato di tanti passi intermedi, i quali si succedono necessariamente con sforzo e costanza. Infatti l'unico modo per conquistare la cima della vetta è solamente porre un piede innanzi all'altro, ed acquisire memoria del tragitto che abbiamo alle nostre spalle e immaginare, così, quello ancora da compiere. 

La vetta della montagna, la Gnosi, non è altro che la sommatoria della fatica, della memoria e dell'immaginazione impegnate nella conquista: l'uomo che giungerà ad essa, sarà necessariamente un uomo diverso rispetto a quello che si è impegnato nel cimento: per tale motivo gli antichi sostenevano che l'alchimia (nel nostro intendimento spirituale ed interiore) genera mostri. E' utile sapere che l'etimo della parola mostro deriva dal latino "monstrum" il cui significato è segno o prodigio divino. La conoscenza è questo segno profondo di risveglio divino in noi, e le vie predilette per giungere ad essa sono la meditazione e il mondo onirico. 

Vedremo in questo percorso, che spero sia dialogante, sia l'esposizione di alcune semplici pratiche che l'indicazione di tutte quelle forze ostative ed inerziali che ci impediscono di giungere alla vera conoscenza di noi stessi.


Piano del lavoro:


Ogni lunedì su questa pagina sarà presente un link che rimanderà ad una pagina di questo blog, dove sarà possibile trovare la nuova selezione di riflessioni e pratiche che ci accompagneranno per tutta la settimana. Vi lascio anche il mio indirizzo email (uomoentemagico@gmail.com) dove potrete contattarmi per ogni esigenza, approfondimento o per dare nuova direzione alla vostra ricerca. 

Consigli:

1. Munitevi di un quadernetto dove riportare le impressioni di ogni pratica; esso sarà utile memoria del nostro procedere ed indispensabile specchio per valutare noi stessi al termine di questo percorso.

2. Siate sinceri con voi stessi e cercate di affrontare serenamente ogni pratica.


LE PAGINE DEL PERCORSO

25 Maggio 2020 - UOMO CONOSCI TE STESSO
01 Giugno 2020 - LA RESPIRAZIONE ARMONICA
08 Giugno 2020 - LA RESPIRAZIONE ALTERNATA
15 Giugno 2020 - PRANAYAMA EGIZIO
22 Giugno 2020 - TECNICHE DI RESPIRAZIONE CONSAPEVOLE
29 Giugno 2020 - LO SPAZIO SACRO
06 Luglio 2020 - TUTTO E' ENERGIA

sabato 23 maggio 2020

Il Mito Gnostico. Abissi e Vette del Ritorno al Pleroma - Conferenza di Filippo Goti -


Il Mito della Caduta - Conferenza di Filippo Goti -


Il Simbolismo della Luce Nei Percorsi Iniziatici- Conferenza di Filippo Goti -


Frammenti Gnostici - Conferenza di Filippo Goti -


per informazioni: filippogoti@gmail.com

Visioni Gnostiche Antiche e Moderne - Conferenza di Filippo Goti -


per informazioni: filippogoti@gmail.com

Adamo ed Eva - Conferenza di Gianluca de Martino -


per informazioni: filippogoti@gmail.com

Il Mito nel Percorso Iniziatico - Conferenza di Filippo Goti -


per informazioni: filippogoti@gmail.com

L'Ordine degli Eletti Cohen e il Martinismo delle Origini - Conferenza di Mauro Cascio -


La Struttura Logia della Figura Universale - Conferenza di Mauro Cascio -


Alle Origini della Massoneria Moderna - Conferenza di Mauro Cerulli -


Gnosticismo Immagini e Simboli - Conferenza di Filippo Goti -


SUL TIPO DI CONOSCENZA GNOSTICA (PRIMA PARTE)



Prima di introdurci lungo il sentiero dello studio del mito gnostico, è bene precisare e delimitare il messaggio che questi maestri, filosofi, mistici, visionari ed iniziati intendevano veicolare nelle loro arabescate e complesse cosmogonie.
Inizialmente è doveroso sottolineare come sia profondamente sbagliata l'odierna abitudine di considerare i termini "gnosi" e "gnosticismo" come sinonimo l’uno dell’altro. Oggi in molti, anche coloro che dovrebbero avere le idee chiare a tal proposito, tendono a considerare, o considerarsi, gnostici solamente perché antepongono la Conoscenza alla Fede quale viatico di salvezza dall’effimera condizione umana. Da cui discende che il concetto di gnostico è oggi dilatato oltre ogni suo naturale confine, e declinato a semplice aggettivo qualificativo. È quindi mio intendimento cercare di delimitare l’una e l’altro, gnosi e gnosticismo, in modo da poter comprendere l’intimo significato (la gnosi) che queste ricche mitologie custodivano ed offrivano ad un particolare tipo di uomo (lo gnostico).
Ovviamente possiamo affermare che ogni comunità spirituale, iniziatica e religiosa propugna una propria gnosi; ma non tutta la gnosi è raccolta nello gnosticismo, il quale sviluppa un viatico verso la Conoscenza che assume caratteristiche proprie, in guisa della prospettiva originale attraverso la quale lo gnostico si rapporta alla creazione ed al creatore.

Cercando quindi di dare un senso a cosa è lo gnosticismo, e di riflesso al tipo di gnosi che in esso è pregante, possiamo affermare come lo gnosticismo sia stato un movimento eterogeneo, formatosi e sviluppatosi, apparentemente, in seno all'Impero Romano nei primi tre secoli dell’era cristiana; la gnosi, che esso propone è la conoscenza dell'uomo, delle sue radici e della salvezza da questo mondo che è ritenuto ostile ed ingannatore in quanto creazione di una divinità minore e gelosa. La gnosi è innanzitutto “verità” attorno alla prigionia dell’uomo e successivamente forma e veicolo di salvezza, che permette all’uomo pneumatico di emanciparsi dal retaggio carnale e psichico a cui la divinità lo ha asservito.
Questa conoscenza non è intellettuale, non è frutto di riflessioni e neppure deriva dalla pratica nelle e per le cose di questo mondo, essa assume caratteristica di illuminazione profonda, liberatrice e salvatrice.
Riportiamo le parole di Valentino[1], maestro gnostico alessandrino, così come tramandateci da Ireneo di Lione[2] nella sua opera Adversus Haereseses.

«Non si deve compiere il mistero del potere ineffabile e invisibile per mezzo delle cose visibili e corruttibili della creazione, né quello degli esseri impensabili e immateriali per mezzo delle cose sensibili e corporee. La "salvezza perfetta" è la "conoscenza" stessa dell'ineffabile grandezza: perché essendo venuti attraverso l''Ignoranza', il 'Difetto' e la 'PassionÈ, tutto il sistema generato dall'Ignoranza è dissolto dalla conoscenza. Perciò la conoscenza è la salvezza dell'uomo interiore; e non è corporea, perché il corpo e corruttibile; non è psichica, perché anche l'anima è un prodotto del difetto ed è come un abitacolo per lo spirito: spirituale deve essere perciò anche la salvezza. Per mezzo della conoscenza l'uomo interiore, spirituale, è salvato; perciò "a noi è sufficiente la conoscenza dell'essere universale": questa è la vera salvezza» (Iren. I, 21, 4). 



In base a quanto sopra riportato possiamo proporre due riflessioni.

La prima è come lo gnostico ricerchi una propria via individuale, non trasmissibile e non universale attraverso il rifiuto delle convenzioni psicologiche, religiose e sociali in quanto ritenute corrotte e corruttrici. Ecco quindi l’impossibilità di trovare strumento nelle cose di questo mondo, per liberarsi da esse. È necessaria una presa di coscienza, la quale è l’unico mezzo atto a liberare l’uomo gnostico. Questo mondo è frutto dell’ignoranza, la quale è espressione di un Ente “Inferiore ed Estraneo” all’Essere[3] il quale è conoscenza pura. Ovviamente questa conoscenza, la Gnosi, non afferisce al corpo fisico e alla mente, i quali sono evidentemente prodotto delle forze di questo mondo e neppure all’anima, la quale è costretta fra Spirito e Materia, ma è espressione dell’Uomo Primordiale: di quanto affonda le proprie radici nella Plenitudine del Pleroma.
La seconda è che il tipo di conoscenza gnostica non è tanto un apporto, una conquista, una proprietà o un possesso da conseguire, ma una vera e propria forza che dissolve l'uomo duale, frutto della materia e della mente; quest’ultime, come mortifero fango, ricoprono e opprimono l'uomo interiore/spirituale figlio perduto di un Dio che è oltre e precedente il dio della creazione.


[1] Valentino (Floruit 135-165; Phrebonis, ... – ...) è stato un teologo, filosofo e predicatore egiziano di formazione filosofica greca ed orientale.
[2] Ireneo (Smirne, 130 – Lione, 202) è stato un vescovo e teologo romano. Avversario di ogni devianza dall’ortodossia della Chiesa di Roma, si è impegnato nella lotta contro ogni forma di eresia. «La tradizione degli apostoli, manifesta in tutto quanto il mondo, si mostra in ogni Chiesa a tutti coloro che vogliono vedere la verità e noi possiamo enumerare i vescovi stabiliti dagli Apostoli nelle Chiese e i loro successori fino a noi… (Gli Apostoli) vollero infatti che fossero assolutamente perfetti e irreprensibili in tutto coloro che lasciavano come successori, trasmettendo loro la propria missione di insegnamento. Se essi avessero capito correttamente, ne avrebbero ricavato grande profitto; se invece fossero falliti, ne avrebbero ricavato un danno grandissimo.» (Adversus haereses, III, 3,1: PG 7,848)
[3] Il Nous in alcuni sistemi gnostici.

giovedì 21 maggio 2020

Paul Sédir


 

Paul Sédir, al secolo Yvon Le Loup (nasce il 2/2/1871 a Dinan e muore il 3/2/1926 a Parigi). Nel corso della sua vita ha operato uno stravolgimento della propria prospettiva spirituale, in forza dell’incontro e della fascinazione subita dal mistico e guaritore cristiano Maitre Philippe[1].  Abbandonando le iniziazioni e i titoli roboanti, tipici della Francia del tempo, giunge ad un percorso di profonda spogliazione interiore, di essenzialità nel pensare, di ponderatezza nell’agire e di riconoscimento totale ed esclusivo nella tradizione cattolica. Da ricercatore del potere che governa le cose di questo mondo, divenne, come egli stesso amava definirsi, ricercatore della compagnia di Gesù.
Sicuramente, e questo traspare chiaramente nei suoi scritti, la prospettiva spirituale di Paul Sédir può essere definita Gesù-Centrica, in quanto il Dio sofferente fattosi uomo è perennemente presente nei suoi pensieri, scritti, meditazioni e comportamenti. Gesù, considerato realmente figlio di Dio ed inconfutabile evento storico, è definito con i titoli di “buon amico” e “impareggiabile maestro”. Esso viene proposto come l’eterno modello, di tensione e di ispirazione, necessario per il ricongiungimento a Dio.  Gesù attende il fedele soldato del Cristo, colui che ardentemente desidera il ritorno nei Cieli, sulla soglia del Cuore. Per Sédir l’uomo si deve consegnare integralmente e volontariamente a Gesù e solamente in questo modo riceverà il suo ristoratore amore.

La vita di Paul Sédir si trova immancabilmente segnata da due figure che, in modo ed in tempo diverso, ne determinano indirizzo e sostanza. 
Il primo incontro degno di nota è quello con Papus[2], il mercuriale animatore della ripresa esoterica nella Parigi novecentesca. È attraverso Gérard Encausse che entra in contatto con il Marchese Stanislas de Guita[3], Sar Peladan[4], Paul Adam[5], F.Ch. Barlet[6]  e Victor-Émile Michelet[7]; venendo introdotto in ogni circolo occultistico ed iniziatico del tempo (accettato nell’Ordine Kabbalistico della Rosa-Croce, dignitario del Supremo Consiglio dell’Ordine Martinista, iniziato all’Hermetic Brotherhood of Luxor, con il nome di Tau Paul, consacrato nella Chiesa Gnostica quale vescovo di Concorezzo, membro della Società Alchemica di Francia, adepto rosacrociano, ed infine Libero Muratore Egizio)
Un vortice, una vertigine, di iniziazioni tipiche di un certo modo effimero di intendere e leggere la vita spirituale a cui egli non si sottrae e anzi ne diviene a sua volta promotore e banditore.
Quasi però a presagire la sua prossima “conversione”, nel suo nome “iniziatico” vi era già segnato il suo futuro destino. Infatti Paul Sédir è l’anagramma di Désir: il Desiderio che il Filosofo Incognito, Louis Claude de Saint-Martin[8], riconosce quale unico e reale fuoco spirituale che anima l’autentico ricercatore di Dio.
Nel 1897, come anticipato, incontra Maitre Philippe. Quest’uomo, di indubbio fascino, è conosciuto come mistico, taumaturgo, ma soprattutto Uomo di Dio. Maitre Philippe influisce profondamente su Paul Sédir, operando in lui, così come in altri, un profondo mutamento spirituale.
Vediamo Sédir lasciare i vari incarichi nelle organizzazioni iniziatiche, abbandonare i complessi rituali massonici e paramassonici, e acquietare la mente, che fino a quel momento era sempre rivolta all'occultismo, con la preghiera, la meditazione e le opere pie. Egli si lascia guidare dalla semplicità del messaggio di Gesù e il suo nuovo viatico di perfezionamento interiore è il Vangelo.
Paul Sédir si dedica ad opere di beneficenza, vive con morigeratezza, ha una condotta di vita riservata, rifugge dal plauso e il suo scrivere si orienta su argomenti intrisi di misticismo cristiano. Anche lui, come il Filosofo Incognito, trova nella spogliazione in Cristo il giusto e preciso approdo per l’Anima assetata di spiritualità.
La morte lo coglierà sereno, rivolto con lo sguardo e l’anima ad un’icona raffigurante il suo Buon Amico: Gesù Cristo.

Del mistico francese abbiamo tradotto e proposto le seguenti opere:



[1] Anthelme Nizier Philippe (25 aprile 1849, Le Rubathier , Loisieux , Savoia , Francia - 2 agosto 1905, L'Arbresle , Rhône , Francia)
[2] Gérard Encausse (La Coruña, 13 luglio 1865 – Parigi, 25 ottobre 1916) è stato un esoterista e medico francese, è anche noto con lo pseudonimo Papus. Ha fondato l’Ordine Martinista.
[3] Stanislas De Guaita era un poeta francese di stanza a Parigi, esperto di esoterismo e misticismo europeo e membro attivo dell'Ordine Rosacrociano. Era molto celebrato e di successo nel suo tempo. Ha avuto molte controversie con altre persone coinvolte nell'occultismo e nella magia. È stata una delle mente più brillanti dell’occultismo europeo. Nasce il 6 aprile 1861, Mosella e decede il 19 dicembre 1897, Tarquimpol, Francia
[4] Joseph-Aimé Péladan, detto Joséphin Péladan (Lione, 28 marzo 1858 – Neuilly-sur-Seine, 27 giugno 1918), è stato uno scrittore, pittore ed esoterista francese.
[5] Paul Adam (Parigi, 6 dicembre 1862 – Parigi, 2 gennaio 1920) è stato uno scrittore francese.
[6] Albert Faucheux , nato il 12 ottobre 1838 a Parigi , dove morì 29 ottobre 1921 è stato un occultista e astrologo francese
[7] Victor-Emile Michelet è stato un poeta, uno scrittore e un esoterista francese, nato a Nantes il 1 ° dicembre 1861, decede a Parigi il 12 gennaio 1938.
[8] Louis Claude de Saint-Martin (Amboise, 18 gennaio 1743 – Aulnay-sous-Bois, 13 ottobre 1803) è stato un filosofo francese. Detto "il filosofo ignoto", fu un filosofo illuminista, propone una lettura dei testi cristiani alla luce del neoplatonismo e della tradizione qabbalistica, mette l'accento sull'interiorità della ricerca mistica, rigetta la scolastica.

“Uomo conosci te stesso” (Uomo Ente Magico - un percorso di risveglio interiore) -1 -



Uomo conosci te stesso è un precetto che ha valore dinamico, è una tensione verso un obiettivo, ed implicitamente indica che l'uomo nella condizione di stato in cui si trova è ignorante.

Ma ignorante di cosa? Ovviamente di se stesso e tale ignoranza suprema genera una moltitudine di ulteriori menzogne.



La prima di esse è che l'uomo presuppone di conoscersi, mentre in realtà la sua sicumera si arresta a manifestazioni del proprio caduco essere. L’uomo coglie al massimo delle apparenze grossolane quali l’erudizione, la materialità e l’emotività. Fermandosi ad esse ritiene di conoscersi, mentre in realtà confonde i sintomi del proprio essere e con la sostanza del proprio essere.


La seconda menzogna è la supposizione sulle cose di questo mondo. Ovviamente essendo incerta l'unità di misura e di raffronto, l’uomo stesso, lo sono pure i pesi e le misure che attribuiamo al mondo circostante. L'ignoranza è un'ombra che avvolge le cose tutte e che non ci permette di comprenderne il contenuto e la forma. Come le ombre mutano continuamente, così muta continuamente l'opinione dell'uomo su se stesso e gli altri.



Ecco perché è assolutamente necessario abbandonare ogni falsa certezza, ogni sicumera, ogni presunzione, ogni giustificazione su noi stessi e trovare iniziale cammino da l'unica certezza di cui disponiamo: SIAMO IGNORANTI.



L'uomo è profondamente ignorante su stesso ed è profondamente ignorante sulle cose tutte. L'unico modo per affrancarci da questa condizione è la laboriosa opera interiore, la quale è alla portata di ogni uomo e non necessità di strumenti sofisticati o di particolari iniziazioni. 



L'unico presupposto necessario ed indispensabile è la volontà di iniziare un processo di auto-conoscenza. 






Torniamo adesso alle due grandi menzogne (l'uomo che crede di conoscersi e l'uomo che crede di conoscere le cose di questo mondo) e proponiamo due semplici esercizi di riflessione:


1. Esercizio: "La Menzogna sul conoscere noi stessi". Compiuta un'azione, tracciato un qualsiasi gesto quotidiano, proferita una parola o disegnato un pensiero chiedersi: "Chi o quale parte di me ha compiuto ciò?".


-  porre in dubbio l'unicità volitiva del nostro agire e del nostro pensare, aprirà indubbi spazi di riflessione e di reale conoscenza -


2. Esercizio: "La Menzogna sulle cose di questo mondo". Mentre utilizziamo gli strumenti della vita quotidiana, ci adoperiamo nel lavoro oppure elaboriamo dei pensieri e delle riflessioni in merito alle informazioni che recepiamo dal mondo circostante chiediamoci: "Qual è la mia conoscenza dell'argomento trattato? Conosco la fonte delle informazioni di cui mi avvalgo? So il funzionamento di questo strumento? Conosco la storia di questo luogo?"


- tale procedere ci permetterà di comprendere come la molteplicità delle nostre asserzioni, altro non sono che supposizioni; e sarà da sprone per procedere verso delle verità maggiormente tangibili -


per maggiori informazioni: uomoentemagico@gmail.com

LA RESPIRAZIONE ARMONICA (Uomo Ente Magico - un percorso di conoscenza interiore) -2-




E' possibile respirare consapevolmente, solamente respirando consapevolmente. Il grande dramma dell'essere umano è la sua assoluta mancanza di attenzione. Essa non solamente investe i dinamismi psicologici, ma si estende anche alle più basilari funzioni fisiche. Eppure molti hanno la pretesa di controllare gli elementi, quando non sono neppure in grado di imporsi un ritmo respiratorio adeguato. Nel corso di questi umili incontri vedremo come agendo sulla respirazione, sia possibile trovare un punto di armonica e sinergica unione per ognuno dei corpi che compongono il composito insieme chiamato UOMO. 


RESPIRAZIONE ARMONICA

E’ il primo ed il più elementare tipo di respirazione, ha un effetto calmante e rilassante sul corpo e sulla mente; se eseguito correttamente, favorisce la meditazione ed il rallentamento del flusso dei pensieri.
Può essere utilizzata proficuamente come preparazione allo yoga, al training autogeno o ogni volta che ci sentiamo sotto stress o sentiamo il bisogno di contrastare uno stato d’ansia: può alleviare i disturbi causati dalla tensione, come cefalea o dolori muscolari o addominali.

Esercizio

Cerchiamo una posizione che ci risulti comoda e che siamo in grado di mantenere per un certo tempo senza muoverci (questo vale per ogni esercizio, sia esso di respirazione, concentrazione o meditazione) sia essa supina, seduti su una sedia, o a terra a gambe incrociate, in ginocchio seduti sui calcagni o altro; unico requisito importante è che la spina dorsale risulti dritta: questo favorisce lo scorrere dell’energia e la contrazione simmetrica dei muscoli respiratori.
Cominciamo ad inspirare ed espirare lentamente dal naso, aumentando ad ogni ciclo respiratorio il grado di rilassamento fisico e mentale, e contando mentalmente in modo da far durare lo stesso numero di secondi le 3 fasi di questa respirazione: inspirazione, trattenuta, espirazione. Nella fase di trattenuta, restiamo immobili con l’addome gonfio ma rilassato. In tutte e 3 le fasi, manteniamo la massima concentrazione sull'esercizio, sui nostri movimenti, sulle sensazioni fisiche e non che questa respirazione ci provoca.
Tempo: per ottenere l’effetto calmante desiderato, ripetere per circa 10 minuti o più La durata delle 3 fasi è variabile, non vi è una regola fissa: scegliete un numero di secondi che vi permetta una respirazione profonda senza però sforzare eccessivamente i muscoli del torace. E’ fondamentale che inspirazione, trattenuta ed espirazione abbiano la stessa durata, che può essere adattata alle esigenze ed alle capacità respiratorie di ognuno di noi.


La respirazione armonica è particolarmente indicata per meditare, in quanto attraverso la sua cadenza eguale e costante permette di giungere ad una concentricità fra mente-cuore, ma questo lo vedremo successivamente.

Questa è il secondo appuntamento di una seria, a questo indirizzo è possibile trovare i precedenti momenti di incontro e pratica. "Uomo Ente Magico - un percorso di conoscenza interiore"

Per maggiori informazioni filippogoti@gmail.com

martedì 19 maggio 2020

Indice Generale delle Pubblicazioni di Filippo Goti



E' qui presentata la lista aggiornata dei miei lavori di ricerca e traduzione. Ognuno dei titoli racchiude un "link attivo" che conduce alla scheda informativa del libro.

“Perfino quando l'educazione è più o meno di pari grado, la conversazione tra un grande spirito e una mente comune è come un viaggio che due uomini fanno assieme, l'uno in sella ad un focoso destriero e l'altro a piedi, un viaggio che sarà presto assai fastidioso per entrambi e che finirà per divenire impossibile.” ARTHUR SCHOPENHAUER


LIBRI DI FILIPPO GOTI
















LIBRI A CURA O TRADUZIONI DI FILIPPO GOTI


La Chiesa Gnostica di Krumm Heller (2016 Edizioni Tipheret)

























INDICE GENERALE PER ANNO


2014


2015


2016










2017






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