venerdì 19 marzo 2021

Il segreto di Pulcinella sui Vaccini. Niente normalità per il minus habens occidentale.


La trasmissione “PORTA A PORTA” condotta da Bruno Vespa ha offerto una chiarificazione attorno alla (non) utilità del vaccino. Oddio non che questi vaccini siano inutili, in quanto diversi risultati sono già stati ottenuti (ingrassamento dei bilanci delle aziende farmaceutiche, creazione di una burocrazia sanitaria, compressione dei diritti civili, stravolgimento dell’interpretazione della Costituzione e rimodellamento della stratificazione sociale ed economica dei paesi occidentali). Certamente non sono utili per conseguire il grande miraggio della stragrande maggioranza della popolazione: “IL RITORNO ALLA NORMALITA’”. Meta che ci viene proposta conseguibile attraverso il distanziamento sociale, la profilassi individuale (prima) e la vaccinazione di massa (oggi). Addirittura, talmente ampio è stato il lavoro di coercizione morale e psicologica, che negli USA e in Canada genitori baldanzosi hanno offerto i loro figli come “cavie” (i topi ringraziano) per la sperimentazione di nuovi vaccini. Del resto il consumatore è meglio fidelizzarlo da piccolo. 

Torniamo adesso alla trasmissione “PORTA A PORTA” andata in onda in questa metà di marzo. 


Enrico Giovannini (Roma, 6 giugno 1957 è un economista, statistico e accademico italiano, dal 13 febbraio 2021 ministro delle infrastrutture e della mobilità), durante la trasmissione “PORTA A PORTA” discorrendo liberamente di ripresa e vaccinazioni ha asserito: 

“Il punto è che i Paesi che riescono a partire prima sul piano economico, sono i Paesi che hanno avuto campagne vaccinali. Su questo però attenzione, perchè anche in altri Paesi, non è che chi ha avuto il vaccino non possa trasmettere il virus. Questo ci dicono gli studi. Quindi non possiamo semplicemente dire, una volta tutti vaccinati, il problema è risolto“. 

Il conduttore Bruno Vespa, sbalordito, risponde: 

“No, questa scusi è una novità. Uno vaccinato può contagiare delle persone?“. 

Il Ministro, apparentemente indispettito, risponde: 

“Sì” e Vespa lo incalza: “allora stiamo scherzando?“.

“No, non stiamo scherzando, stiamo facendo la cosa che dobbiamo fare, ma sappiamo che la vaccinazione non impedisce completamente la trasmissione del virus, tanto è vero che si parla anche del fatto che non sappiamo tecnicamente quanto durerà la vaccinazione” 

Vespa ha aggiunto: “Questo è un altro discorso però, nei mesi in cui durerà siamo immuni per noi stessi e per gli altri. Poi ci diranno se dopo 8 mesi dobbiamo farne un altro“. 

Infine il ministro Giovannini, con glaciale fermezza, ha concluso: 

“Non è completamente sicura una cosa del genere“.

(a questo link trovate il video)



Quindi offriamo almeno due riflessioni. 

La prima è relata alla logica. Gli stessi uomini politici, coloro che occupano ruoli apicali e sono impegnati nella pianificazione di questa “risposta” alla “pandemia” (oserei definirli gli ideologi della soluzione finale al Covid) affermano che il vaccino non abbia come finalità quella di impedire il contagio dal virus, ma solamente quella di limitare “forse” una forma severa del medesimo. Allora, la risposta di una mente elastica, come mai non sono vaccinate solamente le persone afferenti a categorie di rischio? Come mai tutta questa enfasi sul vaccinare anche i SANI e NON A RISCHIO per proteggere i deboli e gli anziani? Sono loro che sostengono come il vaccino non impedisca il contagio, ma ne limiti la sua aggressività, da cui per logica discenderebbe che la considerazione che la vaccinazione abbia valenza di profilassi sanitaria individuale e non generale, ma malgrado ciò si vuole ottusamente imporla a tutti (anche a chi passa per strada).

La seconda riflessione, di conseguenza, è quindi relata ai numeri che ci sono proposti. Se la vaccinazione non impedisce la trasmissione o circolazione del virus, come mai i dati provenienti dai paesi virtuosi sono in decrescita. Dei due l’una: o questi dati erano “sbagliati” prima o lo sono adesso. Del resto basta avere una qualche reminiscenza di statistica per comprendere l’assurdità di certi dati che da un anno ci sono proposti continuamente. Elemento fondamentale in ogni funzione statistica è modalità di selezione del campione (Scelta di comodo (campionamento per quote o convenience sampling);  Scelta ragionata (campionamento ragionato o judgmental sampling); Scelta casuale (campionamento casuale o random sampling); Scelta sistematica (campionamento sistematico); Scelta probabilistica (campionamento probabilistico o probabilistic sampling). Qui innanzi a quale modalità siamo? Non lo sappiamo e non ci viene detto, del resto al “minus habens” occidentale è sufficiente riempirsi la testa di numeri (quando per fare una semplice addizione necessità della calcolatrice dello smartphone) per credersi informato e quindi orientato nelle sue scelte.

Rimane quindi aperte una definitiva riflessione, la quale è riassumibile con “Cui prodest” tutto ciò? A chi conviene il protrarsi di questa situazione che poteva essere risolta attraverso la medicina territoriale, l’assistenza domiciliare a coloro che manifestavano i primi sintomi e alla messa in sicurezza delle categorie deboli? 

Stiamo andando incontro a tempi foschi. Si parla di vaccino sanitario, si suggerisce che ogni 8-10 mesi la vaccinazione dovrà essere ripetuta e qualcuno ipotizza l’obbligatorietà per legge di un vaccino (ma quale poi?) che non previene e che non è già oggi efficace per tutte le varianti.

altri articoli del blog in merito ai vaccini: