lunedì 21 dicembre 2020

INNO AL SOLE DI AKHENATON E IL SALMO 104

 


L’ “INNO AL SOLE DI AKHENATON“ è la più lunga poesia, giunta fino a noi,  scritta alla divinità del disco solare Aton. Si presume che sia stato composto verso la metà del XIV secolo a.C.. Il testo è attribuito al faraone Akhenaton della XVIII dinastia o ai suoi cortigiani.

Miriam Lichtheim descrive l'inno come "una bella dichiarazione della dottrina del Dio unico" Nel suo libro “Reflections on the Psalms“ del 1958 , CS Lewis ha paragonato l'Inno ai Salmi del canone giudaico-cristiano, così come Breasted (che li ha suddivisi in strofe per assomigliare a poesie occidentali). Miriam Lichtheim ha commentato una presunta somiglianza con il Salmo 104 dicendo che "Le somiglianze sono, tuttavia, più probabilmente il risultato della somiglianza generica tra inni egizi e salmi biblici. Una specifica interdipendenza letteraria non è probabile". Lo studioso biblico Mark S. Smith ha commentato che "Nonostante il costante sostegno per il confronto dei due testi, l'entusiasmo per l'influenza anche indiretta è stato temperato negli ultimi decenni. In alcuni ambienti, l'argomento per qualsiasi forma di influenza viene semplicemente respinto. Tuttavia alcuni egittologi, come Jan Assmann e Donald Redford, sostengono l'influenza egiziana sia sulla corrispondenza di Amarna (specialmente in EA 147) che sul Salmo 104 ". L' egittologo Dominic Montserrat discute la terminologia usata per descrivere questi testi, descrivendoli come poesie formali o elogi reali. Egli vede la parola "inno" come un suggerimento di "sfoghi di emozione" mentre li vede come "elogi, dichiarazioni di lode formali e retoriche" in onore di Aton e della coppia reale.


INNO AL SOLE DI AKHENATON

Magnifico risplendi tu. Sull’orizzonte del cielo, Tu sole vivente. Che determini la vita! Tu sorgi dall’orizzonte d’oriente. E colmi ogni terra della tua bellezza. Magnifico, grande e raggiante, alto sopra tutti i paesi della terra.

I tuoi raggi abbracciano le nazioni. Fino al termine di tutto quello che hai creato. Tu sei Ra quando raggiungi i loro confini. E li inclini per il tuo figlio amato. Sei lontano, ma i tuoi raggi sono sulla terra; sei nel suo volto, ma la tua via è inesplorabile.

Quando riposi oltre l’orizzonte occidentale, il mondo è immerso nelle tenebre, a somiglianza della morte. I dormienti sono nelle stanze. Con il capo velato e nessun occhio scorge l’altro.

Tutti gli averi che tengono sotto la testa vengono loro rubati. Non se ne accorgono. Ogni animale da preda è uscito dal proprio covile E tutti i serpenti mordono. L’oscurità è una tomba, la terra giace attonita, poiché il suo creatore è tramontato all’orizzonte.

Al mattino però eccoti di nuovo al di sopra dell’oriente E brilli come sole nel dì; scacci le tenebre e scocchi i tuoi raggi. Le Due Terre sono ogni giorno in festa, gli uomini sono desti e si levano in piedi, poiché tu li hai fatti alzare. Il loro corpo è pulito e hanno indossato abiti, le loro braccia si levano in preghiera al tuo sorgere la terra intera compie la sua opera.

Tutto il bestiame si pasce del proprio foraggio, alberi ed erbe verdeggiano. Gli uccelli hanno lasciato i nidi, i loro voli lodano il tuo Ka. Tutti gli animali selvatici stanno all’erta, tutto ciò che si agita e ondeggia nell’aria vive, poiché sei sorto per loro. Le grandi barche risalgono la corrente E poi la ridiscendono, ogni viaggio è aperto dal tuo sorgere. I pesci nell’acqua saltano dinnanzi al tuo apparire, i tuoi raggi penetrano nel fondo del mare.

Tu che fai germinare il seme nelle donne, Tu che procuri “il liquido” agli uomini. Tu che mantieni in vita il figlio nel corpo di sua madre. E lo acquieti così che le sue lacrime si asciughino - Tu, balia nel corpo della madre! - Tu che doni il respiro. Perché tutte le creature possano vivere. Quando il bimbo esce dal corpo della madre. E respira nel giorno della nascita, gli apri la bocca completamente e ti preoccupi di quel che a lui serve.

Al pulcino nell’uovo, Che già si fa sentire nel guscio - Tu concedi l’aria e lo fai vivere. Hai stabilito per lui il momento. Quando è tempo di rompere il guscio; ed esce allora dall’uovo per rispondere al termine fissato, cammina già sui suoi piedi, quando esce dall’uovo.

 

Quanto sono numerose le tue opere Che si nascondono allo sguardo, tu unico dio, del quale non esistono eguali! Hai creato la terra secondo il tuo desiderio, da solo, con uomini bestiame e ogni animale, con tutto quello che sta sulla terra, con tutto quello che si muove sui piedi con tutto quello che sta in alto e si muove con le ali.

I paesi stranieri di Siria e Nubia, e con essi la terra d’Egitto, hai collocato al posto dove si trovano e ti preoccupi dei loro bisogni, tutti hanno nutrimento e il termine della loro esistenza è stabilito. Le lingue sono diverse nei discorsi. E così pure i lineamenti; il colore della pelle è differente, poiché tu distingui i popoli.

Nel mondo sotterraneo crei il Nilo, e lo porti poi in superficie a tuo piacimento, per mantenere in vita gli uomini che tu hai creato. Sei il signore di tutti che per tutti si affatica, tu padrone di ogni terra che per te si schiude, tu sole del giorno, potente nell’alto! Tu mantieni in vita anche le terre più lontane, hai posto un Nilo anche nel cielo, perché possa giungere a loro, e infrangere onde sui monti, come il mare, e rendere umidi i loro campi con ciò di cui hanno bisogno.

Quando sorgi essi si risvegliano e rivivono per te. Crei le stagioni perché le tue creature si possano sviluppare. L’inverno, per dar loro frescura, il caldo dell’estate perché godano della tua presenza. Hai posto lontano il cielo per salire fino a lui. E osservare tutto quello che hai creato.

Sei unico quando sorgi, in tutte le tue forme di apparizione come Aton vivente, che brilla e risplende, lontano e vicino; tu crei milioni di esseri da te solo - Città, villaggi, e campi coltivati, ruscelli e fiumi. Tutti gli occhi si vedono di fronte a te, quando ti levi sulla terra come sole del giorno.

Quando tramonti, il tuo occhio non è più qui, quello che tu hai creato per loro, così non vedi te stesso come unico, ciò che hai creato - anche allora resti nel mio cuore e non c’è nessuno che ti conosce al di fuori di tuo figlio Neferkheprure Uanre al quale hai fatto conoscere il tuo essere e la tua forza.

Il mondo sorge al tuo cenno, come tu lo hai creato. Quando ascendi nel cielo essi vivono, quando tramonti, essi muoiono; sei il tempo stesso della vita, tutti vivono per te. Gli occhi posano sulla bellezza fino a quando non scompari, ogni opera viene tralasciata quando declini ad occidente. Colui che si leva rafforza ogni braccio per il re E ogni piede si affretta.

Da quando hai creato il mondo, lo fai sorgere Per tuo figlio che è nato dal tuo corpo, il re del duplice Egitto, Neferkheprure Uanre, Figlio di Ra, che trae vita da Maat, il signore del diadema, Akhenaton, grande nella sua esistenza, e la grande sua sposa e regina, che egli ama, la signora di entrambi i paesi, Nefertiti, che è piena di vita e giovane per tutta l’eternità.

 

Salmo 104 (Nuova Diodati)

1 Benedici, anima mia, l'Eterno! O Eterno, mio DIO, tu sei sommamente grande; sei vestito di splendore e di maestà. 2 Egli ti avvolge di luce come di un manto e distende i cieli come una tenda; 3 egli costruisce sulle acque le sue alte stanze, fa delle nubi il suo carro e cammina sulle ali del vento. 4 Fa dei venti i suoi messaggeri e una fiamma di fuoco i suoi ministri. 5 Egli ha fondato la terra sulle sue basi; essa non sarà mai smossa in eterno, 6 Tu l'avevi coperta dell'abisso come di una veste; le acque si erano fermate sui monti. 7 Al tuo rimprovero esse fuggirono, alla voce del tuo tuono si allontanarono in fretta. 8 I monti sorsero e le valli si abbassarono nel luogo che tu avevi fissato per loro. 9 Tu hai posto alle acque un limite da non oltrepassare; esse non torneranno a coprire la terra. 10 Egli fa scaturire sorgenti nelle valli; esse scorrono fra le montagne, 11 e danno da bere a tutte le bestie della campagna; gli onagri vi estinguono la loro sete. 12 Accanto ad esse fanno dimora gli uccelli del cielo; fra le fronde elevano il loro canto. 13 Dalle sue stanze superiori egli dà acqua ai monti; la terra è saziata col frutto delle tue opere. 14 Egli fa crescere l'erba per il bestiame e la vegetazione per il servizio dell'uomo, facendo uscire dalla terra il suo nutrimento, 15 e il vino che rallegra il cuore dell'uomo, l'olio che fa brillare il suo volto e il pane che dà forza al cuore dell'uomo. 16 Vengono così saziati gli alberi dell'Eterno e i cedri del Libano che egli ha piantato; 17 là fanno il loro nido gli uccelli, mentre la cicogna fa dei cipressi la sua dimora. 18 Gli alti monti sono per i camosci; le rocce sono rifugio dei conigli. 19 Egli ha fatto la luna per le stagioni; il sole conosce l'ora del suo tramonto. 20 Tu mandi le tenebre e si fa notte; in essa vanno attorno tutte le bestie della foresta. 21 I leoncelli ruggiscono in cerca di preda e chiedono a Dio il loro pasto. 22 Ma, quando sorge il sole, essi si ritirano e rimangono nelle loro tane. 23 Allora l'uomo esce alla sua opera e al suo lavoro fino alla sera. 24 Quanto numerose sono le tue opere, o Eterno! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze. 25 Ecco il mare, grande e spazioso, che brulica di innumerevoli creature; 26 lo percorrono le navi e il Leviathan che tu hai formato per scherzare in esso. 27 Tutti si aspettano da te che tu dia loro il cibo a suo tempo. 28 Tu lo provvedi loro ed essi lo raccolgono; tu apri la mano e sono saziati di beni. 29 Tu nascondi la tua faccia, ed essi sono smarriti; tu ritiri il loro spirito, ed essi muoiono ritornando nella loro polvere. 30 Tu mandi il tuo spirito, ed essi sono creati, e tu rinnovi la faccia della terra. 31 La gloria dell'Eterno duri per sempre; si allieti l'Eterno nelle sue opere; 32 egli guarda alla terra ed essa trema; egli tocca i monti ed essi fumano. 33 Io canterò all'Eterno finché avrò vita; canterò le lodi al mio DIO finché esisterò. 34 Possa la mia meditazione essergli gradita; io mi rallegrerò nell'Eterno. 35 Scompaiano i peccatori dalla terra e gli empi non siano più. Anima mia, benedici l'Eterno! Alleluia.


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