martedì 29 giugno 2021

Il Sacro Femmineo Gnostico

 


Sono qui raccolti alcuni scritti, risalenti ai primi secoli dell’era cristiana, la cui centralità è simboleggiata dal principio femminile. E’ esso correttamente inteso ed esposto sia come l’ente che genera, nell’errore, il mondo sottostante al Pleroma e sia come elemento dinamico di ascesa, dell’umanità redenta, verso la beatitudine del Pleroma. È questo il dinamismo tipicamente presente nei modelli cosmogonici gnostici, dove la quiete è infranta dall’errore e dove la separazione viene sanata dalla conoscenza. Crinale fra questi due momenti è rappresento dalla “chiamata”, dalla rivelazione di una verità superiore, che è al contempo veicolo e forma di redenzione. Questa verità è duplice, in quanto da un lato rivela all’uomo gnostico i motivi della sua sofferenza, della sua prigionia nel mondo demiurgico, e dall’altro mostra quello stato di regalità primitiva perduta. Come vedremo negli scritti proposti la rivelazione giunge attraverso l’insegnamento “segreto”, intimo e profondo, che l’Eone Cristo impartisce ai suoi discepoli. Essi rappresentano una generazione, un tipo d’uomo, diversa da quella carnale, in quanto nei pneumatici alberga una scintilla di Spirito, sovente simboleggiato da una goccia, che è stata influsso in loro dai regni sovrastanti il mondo demiurgo. La rivelazione si articola in una serie di insegnamenti, che in un fiorire di immagini, formano la ricca trama che unisce l’uomo carnale, l’uomo pneumatico, gli arconti, il demiurgo, la Sophia, gli Eoni, i piani creati, i piani emanati, il Pleroma e la Sorgente del Tutto.

E' possibile trovare il libro al seguente indirizzo: Il Sacro Femmineo Gnostico

martedì 8 giugno 2021

un malato - reale o immaginario - è una ricchezza sociale!


Onestà interiore! Cerchiamo di essere intellettualmente e psicologicamente presenti a noi stessi. 

La storia dell'uomo ci insegna come la molla della sua "evoluzione" sia il "soddisfacimento del bisogno". Ai bisogni fondamentali (cibo, riproduzione, sicurezza da morte violenta o di stenti) si sono via via aggiunti nuovi bisogni a carattere sociale o individuale. Il passaggio da solitari raccoglitori ed occasionali cacciatori, a strutture comunitarie ed infine a società via via più "complesse" dimostra tale progressione. Oggi, nel mondo "sviluppato", il tessuto connettivo e sanguineo della società - necessariamente indifferenziata o meglio polverizzata a sommatoria di onanistici individui - è l'economia nelle sue varie forme ed articolazioni. Un tempo erano i grandi ideali che indirizzavano i popoli, oggi è più semplice orientare l'umanità attraverso lo spread, il moltiplicatore monetario e l'accesso al credito/debito. La pianificazione sociale è una questione di liquidità monetaria. E la liquidità monetaria si sorregge sui bisogni; i quali sono, oggi, sempre più labili, effimeri e artefatti, da cui consegue che i "prodotti" tesi alla loro soddisfazione sono sempre più immateriali e con un valore aggiunto non legato alla produzione, ma al percepito.

Negli ultimi decenni, abbiamo due problemi: non vi sono bisogni legati alla sfera produttiva da soddisfare e  la competizione sui costi di produzione e distribuzione hanno minato l'architettura post seconda guerra mondiale del sistema economico. 

Se osservate attentamente non abbiamo nuovi prodotti, ma in genere "innovazioni" di prodotti già esistenti; se osservate attentamente determinati prodotti hanno subito un aumento esponenziale dei prezzi al consumo. In genere questi sono beni non primari e non necessari, ma beni ad alto contenuto tecnologico (sovente made in USA o in CINA) e capaci di assorbire la liquidità e condizionare la spesa futura dei privati. Ancora possiamo osservare che identico trend è inerente all'acquisto del mattone - della casa - il quale è divenuto una leva per assorbire e condizionare le scelte di vita dei privati, delle famiglie. Le quali si ritrovano legate ad un mutuo per decenni e soggette a svalutazione - la casa non è un ATTIVO - della propria abitazione. 

Ma tutto questo è giunto al capolinea. Cosa fare allora? E' necessario inventare un nuovo "prodotto", che abbia cinque qualità. 

1. Consumatori indifferenziati, non soggetti a scelte basate su stilemi culturali, razziali, di genere o anagrafici.

2. Somministrazione ripetuta nel tempo, meglio se cadenzata in modo da poter gestire ed ottimizzare la produzione.

3. Un bisogno all'acquisto forte, e cose meglio della paura e dell'illusione che la vita si allunga?

4. Non sia replicabile dalla concorrenza, in quanto i brevetti, la conoscenza industriale e concettuale detenuta dai produttori (USA) non è ricostituibile da eventuali competitor. 

5. Imponga un rigido ordinamento e controllo sociale.

Ovviamente questo "prodotto" è in grado di ridisegnare l'economia mondiale. Vediamo l'orientamento di spesa degli Stati Nazionali condizionato dall'acquisto di questo prodotto, abbiamo la creazione di linee di distribuzione di questo prodotto, abbiamo il privilegiare determinate assunzioni nel pubblico rispetto ad altre, abbiamo l'economia privata riplasmata, abbiamo la nascita di nuove professionalità, abbiamo il diritto privato/pubblico/commerciale/e del lavoro che si uniforma alle nuove necessità, ecc...

Chissà di quale prodotto stiamo parlando? Non lo immaginate?

E' sempre bene ricordare che in una società come la nostra, un malato - reale o immaginario - genere maggior movimentazione sociale e distribuzione del reddito e creazione della ricchezza e controllo sociale di un sano. Triste verità, ma verità è!