martedì 8 giugno 2021

un malato - reale o immaginario - è una ricchezza sociale!


Onestà interiore! Cerchiamo di essere intellettualmente e psicologicamente presenti a noi stessi. 

La storia dell'uomo ci insegna come la molla della sua "evoluzione" sia il "soddisfacimento del bisogno". Ai bisogni fondamentali (cibo, riproduzione, sicurezza da morte violenta o di stenti) si sono via via aggiunti nuovi bisogni a carattere sociale o individuale. Il passaggio da solitari raccoglitori ed occasionali cacciatori, a strutture comunitarie ed infine a società via via più "complesse" dimostra tale progressione. Oggi, nel mondo "sviluppato", il tessuto connettivo e sanguineo della società - necessariamente indifferenziata o meglio polverizzata a sommatoria di onanistici individui - è l'economia nelle sue varie forme ed articolazioni. Un tempo erano i grandi ideali che indirizzavano i popoli, oggi è più semplice orientare l'umanità attraverso lo spread, il moltiplicatore monetario e l'accesso al credito/debito. La pianificazione sociale è una questione di liquidità monetaria. E la liquidità monetaria si sorregge sui bisogni; i quali sono, oggi, sempre più labili, effimeri e artefatti, da cui consegue che i "prodotti" tesi alla loro soddisfazione sono sempre più immateriali e con un valore aggiunto non legato alla produzione, ma al percepito.

Negli ultimi decenni, abbiamo due problemi: non vi sono bisogni legati alla sfera produttiva da soddisfare e  la competizione sui costi di produzione e distribuzione hanno minato l'architettura post seconda guerra mondiale del sistema economico. 

Se osservate attentamente non abbiamo nuovi prodotti, ma in genere "innovazioni" di prodotti già esistenti; se osservate attentamente determinati prodotti hanno subito un aumento esponenziale dei prezzi al consumo. In genere questi sono beni non primari e non necessari, ma beni ad alto contenuto tecnologico (sovente made in USA o in CINA) e capaci di assorbire la liquidità e condizionare la spesa futura dei privati. Ancora possiamo osservare che identico trend è inerente all'acquisto del mattone - della casa - il quale è divenuto una leva per assorbire e condizionare le scelte di vita dei privati, delle famiglie. Le quali si ritrovano legate ad un mutuo per decenni e soggette a svalutazione - la casa non è un ATTIVO - della propria abitazione. 

Ma tutto questo è giunto al capolinea. Cosa fare allora? E' necessario inventare un nuovo "prodotto", che abbia cinque qualità. 

1. Consumatori indifferenziati, non soggetti a scelte basate su stilemi culturali, razziali, di genere o anagrafici.

2. Somministrazione ripetuta nel tempo, meglio se cadenzata in modo da poter gestire ed ottimizzare la produzione.

3. Un bisogno all'acquisto forte, e cose meglio della paura e dell'illusione che la vita si allunga?

4. Non sia replicabile dalla concorrenza, in quanto i brevetti, la conoscenza industriale e concettuale detenuta dai produttori (USA) non è ricostituibile da eventuali competitor. 

5. Imponga un rigido ordinamento e controllo sociale.

Ovviamente questo "prodotto" è in grado di ridisegnare l'economia mondiale. Vediamo l'orientamento di spesa degli Stati Nazionali condizionato dall'acquisto di questo prodotto, abbiamo la creazione di linee di distribuzione di questo prodotto, abbiamo il privilegiare determinate assunzioni nel pubblico rispetto ad altre, abbiamo l'economia privata riplasmata, abbiamo la nascita di nuove professionalità, abbiamo il diritto privato/pubblico/commerciale/e del lavoro che si uniforma alle nuove necessità, ecc...

Chissà di quale prodotto stiamo parlando? Non lo immaginate?

E' sempre bene ricordare che in una società come la nostra, un malato - reale o immaginario - genere maggior movimentazione sociale e distribuzione del reddito e creazione della ricchezza e controllo sociale di un sano. Triste verità, ma verità è!


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