giovedì 2 marzo 2017

Le mille maschere della codardia social

Alcuni, Diversi,Tanti nel mondo della socialità virtuale, e taluni di questi li conosco personalmente, sono ribelli di carta, guerriglieri di nebbia contro il sistema.... 

Scrivono cose terribili e auspicano cose ancora più orrende quando trattano di politica, religione ed economia. Le loro parole sono taglienti e piene di disprezzo. Essi si lasciano andare ad iperbole sarcastiche contro coloro che a loro avviso detengono il potere e tramite queste potere affossano la società e il benessere dell'uomo.
Purtroppo questo spirito battagliero, quest'anima di novelli Savonarola, è occultata, nascosta, dietro dei roboanti nickname. Onde, dicono loro, sfuggire alla polizia del sistema, oppure come dico io salvaguardare il proprio interesse privato di tutti i giorni, evitare lo scomodo giudizio altrui e non rinunciare a qualche comoda amicizia.

Altri ancora parlano di esoterismo e di ricerca spirituale, di come ciò conduca alla libertà individuale da ogni prigionia della mente e dello spirito. Dispensano giudizi morali ed etici attorno a cosa è giusto fare nella vita di tutti i giorni, quali comportamenti tenere, cosa pensare e come relazionarsi. Ti indottrinano su quali autori leggere, quali biasimare e come indirizzare il passo lungo la via del divino. Sembra quasi che dispongano del manuale del perfetto illuminato. 
Purtroppo, molti fra essi, hanno la tendenza a camuffarsi dietro nomi fantasiosi o di qualche maestro del passato. Onde, dicono loro, preservarsi il lavoro o non sconvolgere parenti ed amici. 
E' libertà questa? Oppure è codardo comodo? 
Può colui che ha mille maschere puntare l'indice sul volto pubblico altrui?

Orbene dico io, se la vita deve essere un nascondersi, un gettare il sasso e nascondere la mano, paludarsi dietro mille maschere e appellarsi riesumando morti essa non è tale. Più semplicemente siamo in presenza di una commedia, di una recita teatrale. Dove solamente gli stolti e gli sprovveduti ricavano effimera gratificazione. 

Vi sarà sempre una superiorità morale, una diversa antropologia spirituale e psicologica, fra colui che si nasconde e pontifica e colui che si palesa e crea ponti. Malgrado le guerriere parole e gli aulici scritti il primo sarà sempre un vile che non riesce neppure a guardarsi nello specchio, se privato della sua carnevalesca illusione.

Colui che desidera cambiare, se stesso o il mondo, deve guardare in volto le proprie maschere interiori, e non celarsi dietro l'ennesima mortifera effige. 

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