mercoledì 25 marzo 2020

INDULGENZA PLENARIA


Sta facendo scalpore la notizia che "Papa" Francesco, in diretta streaming, il 27 Marzo concederà l'indulgenza plenaria.  Vediamo la nota della Santa Sede:

"....in questo tempo di emergenza per l’umanità il Santo Padre Francesco - spiega il portavoce Matteo Bruni in una nota - invita i cattolici di tutto il mondo a unirsi spiritualmente in preghiera con lui il prossimo venerdì 27 marzo alle ore 18" trasmessa dai media vaticani e in streaming sul web." La preghiera si concluderà con la Benedizione eucaristica che sarà impartita Urbi et orbi e a tutti coloro che si uniranno spiritualmente a questo momento di preghiera tramite i media sarà concessa l’indulgenza plenaria secondo le condizioni previste dal recente decreto della Penitenzieria Apostolica"

Questo è già il terzo, in ordine di tempo, "fatto religioso" compiuto da questo Papa che  incarna eco proveniente dal Medioevo e sostanzialmente dissonante dalla figura fino ad oggi incarnata  da Bergoglio. Una figura quasi del buon nonno della porta accanto, dedito a dispensare buoni consigli (in genere politici e sociali e raramente spirituali) e di cui ricordiamo il suo, contrario ad ogni forma e sostanza, irrituale insediamento o intronizzazione. Viene da chiedersi come mai nel giro di pochi giorni Papa Francesco abbia prima pregato fuori dalle mura di San Pietro, compiendo nei fatti una sorta di processione espiativa, chiesto ai fedeli di usare violenza a Dio nella preghiera (a scuoterlo quindi dal suo distacco nei confronti del popolo) ed infine questo atto (non tradizionale nella forma). Lascio ad ognuno maturare le proprie riflessioni.

Tornando all'indulgenza plenaria, cerchiamo di capirne senso e sostanza.
In parole semplici l'indulgenza plenaria è la piena remissione del castigo terreno, che l'uomo attrae su di se per non aver rispettato, con colpa e perseverando, la legge divina. Il peccato nella teologia cattolica,  fortificato e radicato con il vizio, produce due risultati: il primo è il distacco dell'uomo da Dio e il secondo è la pena/castigo terreno. Questa impostazione è direttamente permutata dalla tradizione ebraica ed è riscontrabile nella stessa strutturazione del Salterio. Dove notiamo il diverso peso che assumono i peccati commessi per ignoranza o necessità, rispetto alla trasgressione volontaria della legge divina e il conseguente castigo.  Il quale interviene in guisa del tempo divino ed irrompe sul piano e nel tempo dell'uomo quasi accidentalmente, scuotendo fin nelle radici corpi, menti ed anime. Nei Salmi il termine del castigo, dei suoi effetti terreni, è supportato dalla "lamentazione" individuale e/o collettiva. In tale ottica è da leggersi l'"indulgenza plenaria" e la richiesta di preghiera corale da parte del Papa.

Ma in virtù di cosa la Chiesa può o potrebbe dispensare indulgenza (parziale o plenaria)? La risposta è in forza del deposito misericordioso degli atti di sacrificio di Gesù, di Maria, dei Martiri e dei Santi.  Questo deposito può essere visto come la sommatoria dei sacrifici compiuti da tutta la cristianità a favore dell'umanità intesa come organismo che si estende nel presente, nel passato e nel futuro.

Vi sono dei requisiti per ottenere l'indulgenza plenaria. Essi sono:

Per ottenere le indulgenze il fedele deve essere:
1. battezzato, poiché l’atto di giurisdizione delle indulgenze può essere esercitato solo su chi appartiene al Corpo mistico di Cristo, che è la Chiesa;
2. non scomunicato, in quanto se lo fosse non potrebbe partecipare né alle indulgenze né alle pubbliche preghiere della Chiesa;
3. in stato di grazia, perché il debito della pena temporale si può cancellare dopo la cancellazione della colpa e della pena eterna per mezzo della confessione sacramentale;
4. intenzionato ad ottenere l’indulgenza, poiché il beneficio non può essere concesso a chi non lo vuole.

Da cui è evidente, e vorrei fugare ancora questo dubbio etimologico, che plenaria non si riferisce al "pianeta", come erroneamente inteso da molto, bensì si riferisce ai cattolici. Altre affermazioni, in virtù della stessa docetica cattolica, sono false o errate anche se provengono da figure apicali della medesima. Inoltre mi chiedo essendo sospeso ogni forma collettiva e pubblica del culto, chi sarà fra i cattolici conforme a quanto richiesto al punto 3? 

A chiarificazione riporto alcuni estratti attorno all'indulgenza plenaria.

"L’indulgenza è parziale o plenaria a seconda che liberi in parte, o in tutto, dalla pena temporale dovuta ai peccati" (Paolo VI, Costituzione Apostolica Indulgentiarum doctrina, 1967).

"La Chiesa, avendo ricevuto da Cristo il potere di perdonare in suo nome, è nel mondo la presenza viva dell’amore di Dio che si china su ogni umana debolezza per accoglierla nell’abbraccio della sua misericordia. È precisamente attraverso il ministero della sua Chiesa che Dio espande nel mondo la sua misericordia mediante quel prezioso dono che, con nome antichissimo, è chiamato indulgenza" (Giovanni Paolo II, Incarnationis mysterium, Bolla di indizione dell’Anno Santo, 1998).

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