giovedì 28 maggio 2020

SUL TIPO DI CONOSCENZA GNOSTICA (SECONDA PARTE)



Così Hans Jonas nel suo libro “LO GNOSTICISMO” descrive questa forza che è la Gnosi: "l'evento umano individuale della conoscenza pneumatica è l'in­verso equivalente dell'evento precosmico universale dell'ignoranza di­vina, e nel suo effetto redentivo è dello stesso ordine ontologico. L'attualizzazione della conoscenza nella persona è nello stesso tempo un atto che si ripercuote nel fondamento generale dell'essere."


La materia, lo spazio ed il tempo sono illusioni accidentali, frutto dell’incapacità dell’uomo di percepire la verità e l’orribile inganno del Demiurgo e degli Arconti. Cogliere la conoscenza redentrice assume, all’interno del paradigma gnostico, al contempo valore di singolarità e di evento escatologico. Singolarità perché essa è evento eccezionale, che piega il procedere e l’organizzarsi del tempo e dello spazio così come preposto dal Demiurgo e dagli Arconti. Evento escatologico in quanto il destino ultimo dell’uomo gnostico coincide con il destino ultimo della manifestazione.
In tal modo viene descritta la fine di questa manifestazione in un testo ascrivibile alla scuola gnostica alessandrina:

(7)..la materia sarà distrutta, oppure no? Il Salvatore disse: “Tutte le nature, tutte le formazioni, tutte le creazioni sussistono l’una nell’altra e l’una con l’altra, e saranno nuovamente dissolte nelle proprie radici. Poiché la natura della materia si dissolve soltanto nelle (radici) della sua natura. Chi ha orecchie da intendere, intenda”. (Vangelo di Maria)

È questa una profonda riflessione che sembrerebbe frutto di qualche ardita filosofia orientale, ma che invece si è sviluppata nei primi secoli dell’era cristiana nel bacino del mediterraneo; una visione che rimanda alla creazione ipostatica[1] tanto cara alle scuole cabalistiche più raffinate, le quali sono in profondo debito con lo gnosticismo alessandrino. Inoltre suggerisce che per nature diverse sussistano delle radici diverse, a sottolineare come in questa manifestazione, e nelle altre suggerite, i vari attori e convenuti non trovino generazione/creazione/emanazione da un comune Essere.


Riassumendo lo Gnosticismo, nelle sue varie articolazioni docetiche e strutturali, propone una Gnosi che non è formale o dialettica o razionale, ma che si pone come unico veicolo di redenzione e di salvezza. Essa è rivolta al singolo uomo, e solamente attraverso la propria ricerca e le proprie qualità spirituali può conseguirla. L’uomo che comprende in se la Conoscenza si pone automaticamente oltre l'ordinamento delle leggi naturali, dei cicli del tempo, dei pesi e delle misure che regolano e compongono l'universo espressione del demiurgo, e a cui tutte le cose sono assoggettate[2]. Questa Gnosi non solo è particolare, come abbiamo visto, per gli effetti che estrinseca, ma lo è anche per il processo gnoseologico che conduce ad essa. Il quale si dipana da alcune considerazioni iniziali quali: la creazione è malevola ed illusoria in quanto è espressione di un Dio Minore; l’uomo gnostico trova punto di origine e punto di ritorno in un piano spirituale completamente altro rispetto a questo piano manifestativo.
Sono questi gli elementi che caratterizzano quel particolare tipo di Conoscenza incarnata nello gnosticismo, e che determinano l’assoluta divergenza di questo movimento filosofico/misterico/spirituale da ogni altro fino a quel momento apparso.
Le varie strutture gnostiche di oriente e di occidente hanno incarnato in modo difforme questo insegnamento, ed in modo difforme lo hanno trasmesso ai propri iniziati; esse si sono rivestite della forma di scuole filosofiche, comunità iniziatiche e religioni assumendo i tratti caratteristici della cultura in cui si andavano ad innestare.

Fra esse vi era chi proponeva una sorta di estasi filosofica, chi una condizione di rifiuto per le regole sociali e morali, e chi ardite letture in chiave magico sessuale delle scritture sapienziali del mondo antico. Erano però tutte accomunate da una ricca mitologia che proponeva una narrazione ed una lettura di non facile comprensione per colui che era profano alla peculiare visione del mondo che lo gnosticismo incarnava.
È attraverso questa raffinata ed imponente simbologia, raccolta fra le pieghe degli affreschi cosmogonici, che l’adepto sprofondava negli abissi della densa carnalità e della caotica psiche, per riemergere fra le vette del puro spirito.

A coloro che potrebbero obiettare che siffatta visione sia elitaria, riservata ad un nucleo di individui che dall'alta opinione di se stessi, mi permetto di offrire alcune riflessioni. La semplice osservazione della natura composita natura umana ci conduce a ritenere che non tutti gli uomini detengono eguale predisposizione verso il "sacro", al contempo non esiste una contrapposizione fra fede e conoscenza, essendo la prima (il credere in qualcosa di sovrumano) momento necessario ed indispensabile per il movimento di pura conoscenza di tale "oggetto". Al contempo coloro che sostengono la particolarità di tale rivelazione, tendono a dimenticare come all'interno della stessa narrazione canonica cattolica vi sia la presenza di molteplici "doni" dello Spirito Santo (terza persona che rappresenta il movimento del Logos, dall'Alto verso il Basso) riservati a pochi o a singolo individuo.

In estrema ed ultima analisi è possibile affermare che nello Gnosticismo Storico, la conoscenza rappresenta la "soluzione" all'eterna questione dell'uomo: "perchè il male, e perchè il sommo di tutti i mali: la morte". A cui le scuole alessandrine diedero come risposta non tanto la disubbidienza ad un precetto divino, quanto piuttosto il deterioramento della assoluto coscienza dell'essere, nella particolare (in)coscienza dell'ente.





[1] IPOSTASI (gr. ὑπόστασις, da ὑπό "sotto" e ἵστημι "sto"). La sostanza di ciò che è inferiore, è infusa da ciò che è Superiore.
[2] «egli (Demiurgo) volle prendere possesso (controllo) delle loro facoltà di pensiero... Egli prese una decisione con le sue potenze: fecero venire all'essere il Fato, e per mezzo di misura, periodi e tempi incatenarono gli dèi dei cieli [pianeti e stelle], gli angeli, i demoni e gli uomini, affinché tutto fosse posto sotto il suo legame ed esso [Fato] fosse il signore sopra tutti loro: un piano diabolico e perverso!».

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